L’applicazione della normativa sulla gestione del reticolo idrico minore del 2002 è, ad oggi, l’unica strada percorribile per gestire le nostre valli e controllare il dissesto idrogeologico conseguente all’abbandono della montagna ed al mancato rispetto delle regole per il taglio del bosco e per la gestione delle proprietà montane. Le motivazioni addotte dall’Amministrazione per non intervenire nell’applicazione del canone di polizia idraulica sono documentate, ma non sufficienti a giustificare una scelta che appare sempre più dettata dal bisogno di non sembrare impopolari applicando nuove tasse. In sostanza, se non c’è la volontà di intervenire si trovano sempre i pretesti per giustificarsi.
L’affermazione che non si possano utilizzare gli spazi di proprietà del Comune nell’autosilo di Sorto, per il fatto che questo è un condominio, è una storiella che serve solo a proteggere la tranquillità dei privati a svantaggio del bene pubblico.
Per quanto riguarda infine la necessità di procedere nelle iniziative di progetto per gli interventi di protezione del territorio non ci possono essere giustificazioni e l’Amministrazione è obbligata a darsi da fare, superando il perverso gioco di non dare seguito a certe iniziative, pur se di vitale importanza, solo perché avviate dall’amministrazione precedente.
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