Herman Hesse e Torno

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Pubblichiamo il post su Facebook dell’Associazione Culturale Via de Benzi 17:
Anche Hermann Hesse rimase colpito dalla bellezza di Torno. Ecco le parole che il grande scrittore ha dedicato al nostro paese:  "Uno di quei paesetti si chiamava TORNO, era addirittura appoggiato sulla sua vezzosa lingua di terra con tale eleganza e inconsuetudine che quasi sarei sceso a terra. Il battello, resentando la sponda, rincorse una gioviale insenatura; lì, dietro al verde rado di giovani faggi, scendeva una lunga, si silenziosa cascata, magicamente bianca e velata, così nascosta e taciturna che mai ne avrei sospettato la esistenza. Il villaggio stesso era piccolo, leggermente in salita su per la collina e offriva al lago una incantevole scenografia che ostentava consapevolezza di lindura: un approdo con larghi gradini piatti di pietra che fungevano anche da lavatoio, ai piedi alcune barche ormeggiate, una casa rivestita di vegetazione con un arco sopra il portone e con piccoli balconi, una tranquilla piazza chiara di pietra e, dietro, la facciata e il campanile di una chiesa, un mansueto muro a semicerchio sovrastato da giovani alberi. Era un quadro perfetto, ben ponderato, ed era così avvenente che all'ultimo momento non riuscii a decidermi se eventualmente distruggerlo dentro di me. Non mi mossi e lasciai che il piccolo gioiello mi sfilasse davanti, si spostasse e si rimpiccolisse, lo ringraziai accennando con il capo e lo salutai. L'amore a prima vista: mi è capitato più spesso di trovarne conferma davanti a un dipinto, e soprattutto di fronte ad architetture, che non nel caso di paesaggi.

Hermann Hesse, "L'azzurra lontananza" (1911)


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