Da questo fine settimana i giardini a lago di Parco Da Riva sono di nuovo interamente praticabili. E’ passato più di un anno dall’affidamento dei lavori e finalmente il cantiere è stato smantellato.
Ogni lavoro concluso è un avvenimento positivo per il paese, specie in questa area che è una delle più rappresentative e frequentate del territorio beviano.
L’attività di valorizzazione dei giardini a lago, iniziata con
- la ristrutturazione del ristorante,
- la riapertura dei giardini nel 2009 (chiusi dalla Amministrazione Vago che voleva realizzare qui una piscina coi soldi ottenuti dalla vendita della spiaggetta del Belvedere),
- l’analisi geologica del fenomeno di dissesto,
- l’installazione di un sistema di mitoraggio,
- la progettazione del consolidamento strutturale,
- il reperimento di fondi in Regione e l'appalto del primo lotto di intervento,
raggiunge oggi un altro importante obbiettivo.
In questa occasione è obbligo ricordare che il gruppo “Per Blevio” che attualmente amministra il paese, nel 2010 aveva aspramente criticato la riapertura dei giardini dichiarando che veniva messa in pericolo la sicurezza dei cittadini. Oramai celebre è il volantino intitolato “Non aprite quella porta”, diffuso tra la popolazione nel gennaio 2010, di cui conserviamo una copia nell’archivio del sito. Dall’avvento della Amministrazione Trabucchi i giardini a lago sono sempre rimasti aperti, anche prima e durante i lavori di consolidamento. Coerenza avrebbe voluto che venissero chiusi a conferma e giustificazione delle accuse mosse alla gestione precedente.
E’ obbligo mettere anche in evidenza che da un punto di vista di sicurezza le opere realizzate sono oggi fuori norma: la balaustra del belvedere ha le colonnine distanziate in modo errato e lo steccato che completa il parapetto è a sua volta completamente furi norma. E’ significativo che il gruppo di amministratori che ha sempre fatto della sicurezza e del rispetto delle norme il proprio cavallo di battaglia, trasgredisca ora le regole in maniera così palese. I bambini che secondo gli attuali amministratori rischiavano di annegare nella fontana di Sorto (peraltro perfettamente a norma) oggi possono cadere attraverso parapetti inadeguati nel lago a Girola!
Il progetto, secondo l’Ufficio Tecnico che è stato appositamente interpellato, non è cambiato rispetto a quanto appaltato, ragion per cui è lecito confrontare quanto realizzato con quanto progettato e approvato:
- il varco nel muro perimetrale non è stato chiuso (oggi c’è una staccionata in plastica riciclata malamente fissata alla muratura; ci auguriamo che serva come accesso per la realizzazione del secondo lotto di interventi previsto dal progetto generale)
- il belvedere è stato ricostruito in maniera difforme dall’originale e non è completo
- la balaustra in muratura a lago non è stata completata.
Ci auguriamo che tutto quello che manca o che è difforme dal progetto venga completato a regola d’arte quanto prima.
Per ora gustiamoci così questo splendido angolo di Lago di Como restituito ai bleviani senza realizzare devastanti piscine e senza vendere altri preziosi pezzi di territorio.