Clima di agitazione politica intorno all’ipotesi di fondere i tre comuni della sponda occidentale del Triangolo Lariano. L’esperienza dell’Unione dei Comuni non soddisfa più nessuno. Gli attuali amministratori cercano una via d'uscita alla loro incapacità di amministrare, attribuita all’attuale modello di cooperazione tra i comuni.
Nel Consiglio Comunale di lunedì 15/2/2016 a Faggeto, Gabriele Ceresa ha dichiarato che l’esperienza dell’Unione dei Comuni è finita e che entro poche settimane se non si faranno passi avanti verso la fusione, il suo comune esce dall’Unione cercando formule nuove e autonome per la condivisione dei Servizi. Il Sindaco di Torno, Rino Malacrida attuale presidente dell’Unione dei Comuni Lario e Monti, ha da parte sua convocato una riunione urgente delle maggioranze dei tre comuni per parlare proprio di fusione.
Già in passato la protesta era emersa nella Giunta dell’Unione da parte dei comuni di Veleso e Zelbio che avevano dichiarato ufficialmente, nella riunione del 2/10/2015, il loro malcontento e la volontà di uscire dal gruppo. Nel 2014, ppena eletta, anche la coppia Trabucchi-Malacrida aveva rumorosamente dichiarato la morte dell’Unione, salvo poi, una volta conquistata la poltrona della presidenza, non parlarne più.
Ben venga dunque l’ennesimo tentativo, da parte delle attuali amministrazioni, di fare dei passi avanti verso una forma di migliore gestione dei comuni in modo democratico, con un Sindaco vero, eletto direttamente dai cittadini e non un presidente ombra. Del resto il tema è di grande attualità da qualche anno in molti territori lariani, in alcuni casi già arrivati al traguardo (Tremezzina, Gravedona), in altri ancora in cammino (Riva Romantica). Peccato che per Torno-Faggeto-Blevio si tratti di un drammatico rimedio ad una situazione insostenibile e non ancora di un progetto positivo per valorizzare le risorse comuni.
Vedi anche “Perché l’Unione dei Comuni non ci rappresenta”.