“Non solo convenienza economica, ma opportunità di crescita sociale e culturale”: è quanto il Gruppo Settefrazioni ha affermato nel Consiglio Comunale del 23 maggio con la Dichiarazione di voto sulla proposta di Delibera N. 20 “Atto di indirizzo per la fusione dei comuni”.
Il Gruppo di Minoranza Settefrazioni condivide quanto espresso nelle premesse della proposta di delibera e auspica che venga sviluppato e proposto alla popolazione un progetto che tenga conto non solo della convenienza economica o della migliore gestione dei servizi, ma dell’opportunità politica e culturale rappresentata dalla fusione di più comuni.
Il Gruppo di Minoranza Settefrazioni auspica altresì che la popolazione, compresa quella scolastica, venga coinvolta e opportunamente informata in modo che l’iniziativa non risulti solo calata dall’alto o facile preda, come sta già avvenendo, di opportunistiche iniziative demagogiche finalizzate al discredito degli oppositori attraverso una banale disinformazione.
Il gruppo di minoranza Settefrazioni sostiene che l’estensione del Comune ad una realtà territoriale e amministrativa più ampia, tramite la fusione con alcuni comuni limitrofi, sia una operazione indispensabile e positiva, in particolare per i seguenti motivi:
- UN COMUNE PIU GRANDE, NON UN ALTRO COMUNE: in caso di fusione, il Comune non scomparirebbe, ma diventerebbe qualcosa di più ampio, più bello, più funzionale, più democratico.
- UN MODO MIGLIORE PER AFFRONTARE I PROBLEMI: la scala dei problemi più gravi - quali il dissesto idrogeologico, la gestione della montagna, la mancanza di coordinamento dei servizi e delle infrastrutture (sport, istruzione, assistenza), la pianificazione territoriale ed il controllo dell’attività edilizia - non è quella ridotta forzatamente entro i ristretti confini degli attuali comuni, ma riguarda un’area più ampia.
- UN MODO MIGLIORE PER VALORIZZARE LE RISORSE: le nostre migliori risorse quali il lago, i parchi storici, i monumenti, i centri storici, i percorsi come la Strada Regia o i sentieri turistici montani, il patrimonio geologico e naturale, sono estese ad un insieme ampio di comuni. La fusione valorizzerebbe il sistema delle risorse, attualmente trascurate e mal gestite in quanto singoli elementi isolati.
- INNALZAMENTO DEL LIVELLO DELLE INIZIATIVE CULTURALI E SOCIALI: per avere un futuro bisogna alzare il livello del pensiero, dell’amministrazione, delle iniziative locali e culturali per poter competere con realtà più qualificate che ci circondano e ci stanno relegando a piccolo quartiere periferico.
- VISIONE D’INSIEME INVECE CHE PETTEGOLEZZI E RISENTIMENTO: la fusione permetterebbe di superare le piccolezze del pettegolezzo locale, del risentimento e dell’astio tra fazioni, per guardare più in alto, coinvolgendo persone nuove e più competenti, dotate di una visione d’insieme.
- UNA VERA RAPPRESENTANZA DEMOCRATICA: il modello attuale di amministrazione non è democratico dato che tutte le decisioni importanti vengono prese dall’Unione dei Comuni, associati unicamente per la gestione dei servizi, con un Presidente ed una Giunta non eletti direttamente dai cittadini: la fusione permetterebbe che chi ci rappresenta sia scelto direttamente da tutta la popolazione. Da un punto di vista decisionale si eliminerebbe finalmente il paradosso dei 2 livelli di governo locale, con semplificazione e migliore efficacia di gestione politica.
- RISPETTO DELL’IDENTITA’ LOCALE: nella piccolezza e chiusura locale attuale, l’identità storica, culturale e sociale, va scomparendo progressivamente, divorata dall’ignoranza, dal disimpegno, ma anche dalla maggiore forza della vicina città di cui stiamo diventando progressivamente periferia; il patrimonio territoriale e paesaggistico è in sfacelo e non siamo in grado di fare nulla per salvarlo e valorizzarlo. La fusione di più comuni garantirebbe più risorse e maggiore rispetto per le specifiche identità, fornendo maggiori opportunità per la loro sopravvivenza.
Il Consigliere Capogruppo di Settefrazioni
Marino Lupieri