La montagna e gli spazi del paesaggio agrario abbandonato sono sistematicamente distrutti dalle nuove costruzioni di tipo speculativo. Si tratta di vere e proprie ferite nei fianchi della montagna per realizzare edifici spesso isolati e sconnessi dal resto del territorio. Il processo di consumo di suolo è inarrestabile, nonostante le dichiarazioni degli amministratori e degli urbanisti. La nuova edificazione sta alterando irrimediabilmente la fisionomia dei versanti del lago, fondendo quelle che in passato erano nuclei abitati autonomi in un'unica fascia urbanizzata priva di forma e di qualità urbana.
Quale sarà il destino della riva da Blevio a Bellagio? Purtroppo stiamo andando nella stessa direzione della "Riva Romantica”, anche se a velocità minore, nonostante gli sforzi per definire strumenti urbanistici (PGT) più idonei ad un uso equilibrato del territorio.
A Blevio il processo di urbanizzazione è più lento, data la minore appetibilità immobiliare e la maggiore difficoltà logistica (terreni acclivi e assenza di strade), ma la impostazione di sviluppo data nei decenni precedenti, sta ancora lasciando segni pesanti.