Quello che manca veramente a Blevio è il confronto sulle idee.
Come già lamentavamo nel post del 5 ottobre scorso, pur avendo proposto un confronto costruttivo sui temi che sono importanti per Blevio, anche questa volta , all’adozione del PGT nessuno ha capito perché la Minoranza ha votato contro.
La Minoranza, per voce dell’architetto Trabucchi, ha chiesto alcuni chiarimenti e sollevato alcune obiezioni, peraltro non sostanziali, alle quali è stata data risposta da parte dell’estensore del PGT, architetto Franchi.
Trabucchi sosteneva che si doveva permettere di demolire e ricostruire gli edifici nelle zone A (i nuclei storici delle frazioni) nonché di alzare i tetti per ottenere l’abitabilità dei sottotetti che ne fossero privi. Franchi ha dimostrato che si tratta di un obbiettivo difficilmente raggiungibile per motivi di Codice Civile. Dal Sasso ha invece sotenuto che i centri storici sono il valore principale del paese, da tutelare e preservare, anche per lo sviluppo economico futuro. Albonico ha sostenuto che alla fine il problema, ammesso che di problema si tratti, riguarderebbe un numero estremamente esiguo di abitazioni.
Anche per altre osservazioni Franchi ha dimostrato che sono state già prese in considerazione come la possibilità di realizzare tetti verdi in alcune nuove costruzioni o la raccolta dell’acqua piovana per annaffiare orti e giardini.
Alla fine, a partire dal fatto che il TAR ha emesso una sentenza di sospensione della delibera di incarico del progettista, la Minoranza ha dichiarato di votare contro, lasciando tutti abbastanza perplessi.
Il problema non è aver votato contro , ma non averne motivato un perché convincente. La manifestazione di una sistematica contrarietà, priva di motivazioni e sopratutto priva di idee alternative, non è utile a nessuno.